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Chi sono
Mi chiamo Federico Mariotti e sono uno psicologo psicoterapeuta. Vi state chiedendo cosa significhi? Al di là delle definizioni che avremo modo di approfondire, significa che il tipo di percorso e di esperienza che metto al vostro servizio è quella che ho scelto in primis per me, come persona, molto prima che come professionista.
Sono infatti assolutamente convinto che la psicologia e la psicoterapia in particolare, non siano solo degli strumenti a cui rivolgersi nei momenti di difficoltà, ma delle luci che ogni persona può decidere di accendere sul proprio vissuto per renderlo più consapevole e responsabile, aperto al cambiamento e alla crescita, pronto ad accogliere l’altro nella misura in cui si è imparato ad accogliere se stessi.
Il mio percorso di psicologo è iniziato quando mi sono iscritto alla Facoltà di Psicologia dell’Università degli Studi di Torino, seguendo quella che si definisce comunemente una “scelta di pancia”. Come capita a molti ho scelto una facoltà senza sapere realmente cosa potesse significare diventare uno psicologo, ma con la certezza che quella sarebbe stata la mia strada formativa, professionale e lavorativa.
Fra tutti i corsi triennali ho scelto quello di Scienze e Tecniche Neuropsicologiche perché mi sembrava un ottimo connubio tra psicologia e scienza in senso stretto, ma mi sono reso conto, strada facendo, che la neuropsicologia mi avrebbe allontanato troppo dal lavoro clinico.
La psicologia clinica: ecco qual era la mia vocazione, il contatto diretto con i problemi, le sofferenze e i cambiamenti delle persone. Non mi restava che aggiustare la rotta… e anche a costo di un certo numero di esami in più, terminare il corso di Laurea Specialistica in Psicologia Clinica e di Comunità.
L’Erasmus presso l’Università ISCTE di Lisbona ha completato la mia crescita, sia a livello formativo – è stata l’occasione per conoscere un approccio molto più centrato sulla ricerca sociale – sia a livello personale. Quando si dice un’esperienza che fa crescere, da tutti i punti di vista!
Mi sono quindi laureato a pieni voti nel 2010 in Psicologia Clinica e di Comunità con una tesi sul consumo di cocaina tra i giovani torinesi e ho svolto sia il tirocinio universitario che quello post universitario presso il Servizio Tossicodipendenze di Via Monte Ortigara 95 (Torino).
L’ambito delle dipendenze (da alcool, cocaina, gioco d’azzardo, ecc.), è stato da subito centrale nel mio lavoro e nelle mie ricerche. Le dipendenze mi hanno appassionato per la complessità, per il significato “sociale” e per i molti volti che possono assumere a seconda delle sostanze usate e dei comportamenti agiti e indotti. In più rendono necessario il lavoro in equipe multiprofessionali, una cultura lavorativa molto preziosa, che è diventata parte integrante del mio modus operandi.
Per la stesura della mia tesi ho collaborato con il Centro Studi dell’Associazione Gruppo Abele all’interno di una ricerca esplorativa dal titolo “PCS – Percezione del rischio, Comportamenti protettivi, Significati attribuiti”.
Nel 2011 ho ottenuto l’abilitazione all’esercizio della professione e da gennaio 2012 sono iscritto alla sezione A dell’Ordine degli Psicologi della Regione Piemonte n. 6391.
Nel 2013 ho iniziato a lavorare come Educatore presso il Servizio di Educativa Territoriale Socio-Sanitaria di Torino che mi ha permesso di chiarire ulteriormente il mio percorso e di autofinanziarmi la scuola di specializzazione in psicoterapia.
Tramite questo lavoro sono entrato a far parte della Cooperativa Sociale Cemea, e successivamente della Cooperativa Animazione Valdocco, erogatori del servizio.
Il Servizio di Educativa Territoriale Socio-Sanitaria lavora con le neuropsichiatrie infantili della città di Torino e con l’ospedale Regina Margherita e si occupa di adolescenti con importanti sintomatologie (ritiro sociale, disturbi alimentari, autolesionismo, tentato suicidio, ecc.) e delle loro famiglie.
È stato durante questa importante esperienza lavorativa, durata circa 5 anni fino al 2018, che ho potuto approfondire e specializzarmi nel lavoro sugli adolescenti e sui genitori, che spesso necessitano di un sostegno al loro ruolo genitoriale.
Mi sono occupato in particolar modo del ritiro sociale, una sintomatologia che sta vivendo un incremento esponenziale tra gli adolescenti, sia a livello nazionale che locale.
Il significato della specializzazione in psicoterapia
Dopo un’attenta valutazione e riflessione sulle scuole presenti sul territorio torinese, ho deciso di iscrivermi all’Istituto di Psicoterapia Psicoanalitica (I.P.P.).
La mia scelta è ricaduta su questo tipo di orientamento per come la terapia psicoanalitica intende e cura le varie problematiche dei pazienti: il sintomo visibile (attacco di panico, fobia, ecc.) non è mai il nucleo del problema, bensì la punta dell’iceberg di una difficoltà più profonda, con radici antiche che devono essere indagate e dotate di significato.
L’Istituto di Psicoterapia Psicoanalitica (I.P.P.), mi ha dotato di una preparazione estremamente approfondita e vissuta in prima persona, visto che oltre alle lezioni teoriche, ai seminari mensili con psicoanalisti di fama nazionale e internazionale, e alle supervisioni di gruppo e individuali, richiede ai propri allievi una psicoterapia personale di almeno due anni, con due sedute settimanali.
Con ciò intendo dire che credo fermamente nella necessità di un lavoro psicoterapeutico su se stessi, fondamentale per l’equilibrio e il benessere personale, e imprescindibile dal punto di vista professionale, per poter svolgere al meglio il lavoro clinico sui pazienti.
Sono profondamente convinto che uno psicoterapeuta, per poter svolgere un lavoro di qualità e per poter sostenere i propri pazienti nelle difficoltà che presentano, debba essere, in prima persona, solido psicologicamente.
Nel dicembre del 2016 ho conseguito la specializzazione in psicoterapia a orientamento psicoanalitico con la votazione massima di 30 e lode.
Durante tutti i 4 anni di formazione per diventare psicoterapeuta, ho svolto il mio tirocinio di specializzazione presso il Centro di Salute Mentale di Via San Secondo 29bis (Torino), presso il quale mi sono occupato di psicoterapia a orientamento psicoanalitico rivolta a pazienti adulti.
Dopo molti anni di tirocinio presso un servizio per le tossicodipendenze, ho deciso di cambiare ambito scegliendo un centro di salute mentale per sperimentare il lavoro clinico con un altro tipo di paziente. Questa esperienza sicuramente mi ha arricchito molto, sia dal un punto di vista professionale che personale, e mi ha permesso di specializzarmi nell’intervento psicologico su pazienti adulti, con cui oggi lavoro anche nel mio studio privato, oltre ad occuparmi di adolescenti, coppie e genitori.
Nel 2019 ho partecipato ad un Corso di Perfezionamento dal titolo “L’ascolto e la cura in infanzia e in adolescenza secondo la psicoanalisi contemporanea” sempre presso l’Istituto di Psicoterapia Psicoanalitica (I.P.P.), che mi ha permesso di approfondire la tecnica nella psicoterapia psicoanalitica dell´età evolutiva, oltre ad affrontare diverse tematiche (il mondo digitale e virtuale, i disturbi alimentari, l’affido e l’adozione, il trauma, la dipendenza e la devianza, la clinica forense).
Corsi di Formazione
Nel 2007 ho partecipato al Seminario dal titolo “Progetto Recreational Drugs – Prevenzione nuove droghe: bilancio e rilancio”, presso la Cascina Roccafranca di Torino.
Nel 2009 ho partecipato al Seminario dal titolo “Stili di consumo di sostanze vecchie e nuove. Riflessioni dai mondi della ricerca e dei servizi”, presso l’Associazione Gruppo Abele.
Nel 2012 ho partecipato al Seminario dal titolo “L’ascolto più difficile: l’ascolto del disagio, del trauma, della sessualità” presso l’Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo del Comune di Torino.
Nel 2013 ho partecipato al Seminario dal titolo “Il disagio degli Adolescenti oggi”, presso la Cooperativa Sociale CEMEA di Torino.
Nel 2014 ho partecipato al Seminario dal titolo “Gli Adolescenti oggi”, presso la Scuola Formazione Educatori Professionali (S.F.E.P.) di Torino.
Nel 2018 ho partecipato al Corso di Formazione Heroic Imagination Project (HIP) “dal mindset statico al mindset dinamico”, ideato dallo Psicologo Statunitense Philip Zimbardo, vera icona della psicologia sociale. Una formazione che ha fornito ai partecipanti un metodo per aiutare pazienti e operatori del sociale, dotandoli di strategie di resilienza, di strategie per accettare e superare i fallimenti e per riuscire a passare da un assetto mentale statico e rigido a un assetto mentale dinamico e flessibile.