Adolescenza

L’adolescente è prevalentemente un animale simbolico, cioè costretto a costruire nuove rappresentazioni mentali del sé e del mondo

Gli adolescenti, secondo Charmet, hanno tre compiti principali di sviluppo da assolvere per portare a termine l’intero processo adolescenziale:

  • Il processo di “soggettivazione” nei confronti della rete di relazioni infantili e dei suoi valori di riferimento
  • La costruzione mentale di una immagine del nuovo corpo e la conseguente necessità di definire i valori dell’identità femminile o maschile, nonché il tipo di sessualità che si preferisce esercitare
  • La costruzione di nuovi legami affettivi e sociali. L’obbligo e il desiderio di costruire legami di amicizia, di gruppo e di coppia, che sono i primi rapporti significativi che il soggetto sottoscrive al di fuori della cerchia dei legami familiari

Il conflitto che gli adolescenti vivono internamente è fra parti di sé, ognuna delle quali rappresenta valori e bisogni legittimi.

L’adolescente, quando parla di se stesso, descrive un complicato processo decisionale all’interno del quale si fronteggiano parti di sé con pari dignità ma obiettivi diversi: la parte di sé che difende il valore e l’utilizzo dei vecchi legami familiari, la parte di sé che lo sospinge verso l’amore di coppia, la parte di sé che lo induce a privilegiare i legami di gruppo.

L’adolescente riversa sul mondo esterno le sue parti interne, perciò il padre o la madre, la ragazza o il ragazzo, il corpo o la classe di scuola divengono delle rappresentazioni di parti di sé.

L’adolescente attuale tende ad avere una rappresentazione mentale spesso sovrapposta della madre e del padre, un’immagine combinata che sfuma i contorni dei personaggi e dei ruoli regalando loro una coesione, un’intenzionalità comune.

L’adolescente sente di doversi confrontare con l’immagine che ritiene i genitori abbiano di lui e ha la necessità di realizzare la separazione da un’area di appartenenza che nel suo insieme è quella domestica. Il compito specifico è quello di ricontrattare il vincolo familiare e trovare nuovi aggiustamenti in tempi di elevata aspirazione all’indipendenza.

Il genitore è portato a dare una rilevante importanza alla complessa gestione che il figlio deve effettuare dell’incremento spettacolare del desiderio sessuale e della componente aggressiva che lo sospinge a rompere il patto educativo e a trasgredire le regole fino ad allora condivise.

L’incremento delle pulsioni sessuali e aggressive è ovviamente un elemento che influenza decisamente, ed anche il concomitante sviluppo delle capacità cognitive, così come l’incremento del bisogno di socializzare con i coetanei sono ampiamente rappresentati nella mente dell’adolescente.

Ciò che colpisce maggiormente è lo straordinario bisogno di simbolizzare. L’adolescente avverte il bisogno di trasformare in pensieri e parole un mondo caotico e ricco, avverte il bisogno di fare chiarezza su ciò che gli sta succedendo, deve capire chi veramente sia e cosa davvero desideri.

Deve cioè prendere la trasformazione del suo corpo, l’acquisizione della capacità di accoppiamento sessuale e della capacità generativa e lo sviluppo delle masse muscolari e trasformarle in un’immagine mentale dotata di senso, capace di costituire la base della sua identità maschile o femminile.

La necessità di simbolizzare qualcosa di enigmatico, confuso, profondo, urgente e trasformarlo in desiderio, identità, valore di riferimento per la propria virilità o femminilità. Quasi mai l’adolescente riesce ad essere soddisfatto della propria capacità di simbolizzare il corpo e le sue pulsioni ed allora si avventa sulle mode, costruisce idoli, produce sintomi.

L’insuccesso nella realizzazione soddisfacente della simbolizzazione del sé e del mondo produce molta confusione nella mente dell’adolescente e spesso anche una profonda depressione. Ambedue questi effetti sono le cause più vere e profonde del comportamento a rischio dell’adolescente.

L’adolescente è prevalentemente un animale simbolico, cioè costretto a costruire nuove rappresentazioni mentali del sé e del mondo sfruttando le proprie abilità intellettuali completamente rinnovate rispetto a quelle infantili.

L’adolescente compie il fiero e arduo tentativo di costruire una sua identità vera e peculiare, collegata a tutte le esperienze accumulate nel corso della lunga fase di dipendenza infantile dai genitori e dal mondo educativo.

La forza delle pulsioni sessuali e aggressive sono al servizio di questo processo perché gli indicano la strada della crescita, verso l’indipendenza dagli adulti e la costruzione di una nuova identità.

Ad ostacolare questo percorso di crescita non è la forza dei bisogni, ma l’insuccesso del processo destinato a simbolizzarli, a regalargli un senso e una dimensione affettiva, relazionale ed etica.

Può succedere che non riesca a simbolizzare né il nuovo corpo, né le sue esigenze ed allora la mente adolescente entra in stato di profonda sofferenza. Se la mente adolescente fallisce in questo rimane dominata dalla prepotenza delle antiche istanze infantili e genitoriali e soccombe alla psicopatologia.

Il fallimento della simbolizzazione del progetto futuro può produrre il formarsi di una “fantasia di recupero maturativo”, cioè della fantasia di potersi impadronire del potere e della fama con la forza o la violenza.

Molte ragazze dedite a forme di digiuno credono di poter risolvere il problema del valore della loro femminilità manipolando violentemente il corpo. Allo stesso modo molti ragazzi che consumano troppe droghe sono vittime di uno scacco nel processo di simbolizzazione del loro dolore e del fallimento nel processo di soggettivazione.

Per qualsiasi tipo di crisi adolescenziale non può esserci alcuna possibilità di ripresa evolutiva se non si riapre il processo di simbolizzazione, e se l’adolescente non riesce a conquistare rappresentazioni più nitide di sé.

Bibliografia

CANCRINI L., Nuove famiglie, nuovi ruoli, nuove soggettività, relazione presentata al Convegno I.P.R.S. “L’adolescenza ‘liquida’. Nuove identità e nuove forme di cura”, Roma, Maggio 2007.

PIETROPOLLI CHARMET G., I nuovi adolescenti. Padri e madri di fronte ad una sfida, Raffaello Cortina Ed., Milano, 2000.

PIETROPOLLI CHARMET G., L’adolescente nella società senza padri, Unicopli, Milano, 1990.

2018-08-09T19:22:52+00:00