Ogni adolescente fa l’esperienza del gruppo mediato dalla presenza dell’adulto. La relazione educativa dell’adolescente con l’adulto, all’interno del gruppo dei pari, può essere caratterizzata da:
- un conflitto costruttivo
- un rapporto di sottomissione
- un’indifferenza e una negazione del ruolo di guida
- un attacco rabbioso e distruttivo
- un rifiuto preconcetto
L’adolescente che ha vissuto una deprivazione di contributi ambientali nell’ambiente naturale, ha bisogno del contributo di adulti disponibili e accoglienti, che funzionano in termini di ambiente di soccorso.
Questi ragazzi sono spinti a fare un uso improprio della scuola, finalizzato al soddisfacimento dei bisogni affettivi di base piuttosto che all’acquisizione di competenze sociali, culturali o settoriali.
L’ambiente scolastico ha l’opportunità di divenire luogo preferenziale di ascolto, di offrire l’occasione di sperimentarsi in ruoli alternativi e di mostrare nuove possibilità.
La scuola invece di confermare i vissuti di inadeguatezza e marginalità, deve rappresentare il collegamento tra l’attività didattica e le esperienze significative, proponendo lo studio quale strumento e opportunità di realizzare i propri desideri.
Una relazione educativa e affettiva autentica e incondizionata, un modello educativo che consideri gli aspetti affettivi e cognitivi dell’apprendimento come strettamente interdipendenti.
Il bullismo
L’insuccesso scolastico rappresenta per l’adolescente un fallimento evolutivo:
- il fallimento del compimento del processo di socializzazione e del raggiungimento del controllo pulsionale
Il rapporto fallimentare con la scuola conferma l’attitudine a risolvere i conflitti in maniera violenta e a instaurare con l’ambiente un rapporto di sfida e di attacco.
L’impotenza della scuola a rappresentare un interesse autentico, un oggetto di affezione, un’alternativa credibile si trasforma in collusione con gli schemi violenti di comportamento. Può avvenire da parte della scuola una esclusione difensiva che cerca di salvaguardare l’organizzazione scolastica.
Se l’istituzione scolastica non riesce ad affermare la cultura della legalità e della convivenza, degrada verso patologie relazionali che si scaricano sul funzionamento del gruppo classe, il quale diventa il terreno di coltura delle forme di violenza, di esclusione e di umiliazione che colpiscono i più deboli.
Quando la scuola fallisce i propri obiettivi educativi e didattici, diventa il luogo in cui si confermano e si rinforzano le patologie civili, trasformandosi in un’istituzione familistica che offre sostegno e assistenza:
- succursale di organizzazioni criminali
- luogo d’aggressione dell’altro, del diverso
- luogo di rivalità e di invidia per i coetanei più brillanti
- luogo di accoglimento delle difficoltà evolutive
La dispersione scolastica
Il concetto di dispersione scolastica si riferisce al processo attraverso cui si verificano ritardi e uscite anticipate dal percorso educativo:
- bocciature
- inadempienze dell’obbligo scolastico
- uscite in corso o a fine anno
L’ambito scolastico a maggior rischio di dispersione riguarda la scuola secondaria superiore professionale con un tasso del 30% di abbandono e insuccesso:
- “La qualità media degli studenti che accedono agli istituti professionali, le loro motivazioni, le condizioni sociali che esprimono, si armonizzano benissimo con la convenzione mentale secondo cui è opportuno che il ragazzo meno dotato o non dotato affatto imbocchi la via delle professionali” (VII Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati della Repubblica Italiana)
Le cause principali della dispersione scolastica:
- povertà materiale
- fattori di esclusione culturale
- mancata o insufficiente azione delle politiche pubbliche
- crisi dei sistemi educativi tradizionali, comunitari e familiari
- rigidità del sistema scolastico con la standardizzazione dei processi di apprendimento
- condizione fisiologica di momenti di crisi o di stacco
Sarebbe necessaria la programmazione e realizzazione di interventi didattici e formativi in grado, non solo di prevenire e contrastare situazioni di disagio e di malessere, ma anche di promuovere situazioni di agio e di benessere.
Le scuole professionali sono dirette a ricostruire nei ragazzi le motivazioni per mettersi in gioco, per sollecitarli a coltivare alcune aspirazioni frustrate dall’insuccesso scolastico o dal fallimento personale. Far loro riprendere un percorso di studio di base, sia a ridare loro dignità e rispetto:
- far passare dall’apprendimento passivo all’apprendimento attivo
Il gruppo che cura
È possibile promuovere il gruppo-classe per il contrasto delle condizioni di svantaggio. Sollecitare, valorizzare e potenziare delle risorse sane del gruppo per finalizzarle allo svolgimento del compito di lavoro, piuttosto che alla correzione, rimozione o prevenzione di una patologia.
Si può provare a coinvolgere i gruppi-classe più a rischio di dispersione scolastica e di bullismo in alcune attività gruppali psicodinamicamente orientate al fine di:
- avere dati sul vissuto scolastico individuale
- avere dati sul clima emotivo della classe
- individuare i soggetti a rischio
Gli obiettivi saranno quelli di:
- comprendere le dinamiche gruppali
- comprendere il proprio funzionamento mentale attraverso la dinamica di gruppo
- stimolare momenti di discussione, riflessione critica, e condivisione di esperienze con la possibilità di confrontarsi
- promuovere una percezione dell’ambiente scolastico non solo come luogo che richiede, ma anche come spazio che accoglie e propone
- costruire buone relazioni di sostegno e di appoggio reciproco all’interno del gruppo-classe
L’intervento prevede quattro fasi:
– L’autopresentazione in gruppo
- La possibilità di farsi conoscere e di condividere alcuni aspetti di sé con il gruppo
- Avere maggiori informazioni rispetto al rapporto con la scuola
- Identificare le difficoltà di alcuni alunni nell’inserimento in un nuovo contesto
– L’autodiagnosi di gruppo
Riflessione sulle risorse individuali e di gruppo:
- riconoscimento dei propri punti di forza
- riconoscimento delle aspettative e delle aspirazioni
- identificazione di strategie efficaci per migliorare il
Il rapporto con gli insegnanti e il rendimento scolastico:
- focalizzare i propri bisogni e i propri interessi
- riconoscersi come parte attiva e responsabile del gruppo
La restituzione della diagnosi di classe
– La crescita della dimensione gruppale
- Riflessione e confronto volti a identificare e a rendere esplicita la percezione delle relazioni all’interno della classe
- Evidenziare il funzionamento della classe che interferisce nella costruzione della gruppalità, al fine di ridurre il potere di questi ostacoli
– L’istituzione dello spazio privato per il Sé
Presentazione dello sportello psicologico per:
- continuare a riflettere, confrontarsi e a mettere a fuoco l’esperienza vissuta all’interno del gruppo-classe
- parlare del rapporto con la scuola e delle dinamiche affettive con i coetanei
Sarebbe necessario anche un percorso analogo con i docenti del consiglio di classe, nell’ipotesi che non sia sufficiente intervenire su una sola componente della classe:
- Responsabilizzare l’organizzazione scolastica sulle difficoltà specifiche del gruppo-classe
- Confronto sugli aspetti di criticità delle classi
- Individuazione di una strategia di intervento comune e condivisa
BIBLIOGRAFIA
- Berretta Claudio (2013), BES e inclusione. Bisogni educativi “normalmente speciali, Catania, Casa Editrice La tecnica della scuola
- Biondo Daniele (2008), Fare gruppo con gli adolescenti, Milano, Franco Angeli
- Cornoldi Cesare (1991), I disturbi dell’apprendimento, Bologna, Il Mulino
- Miazzi Samantha, Emozioni e DSA: relazione circolare o causale?