I disturbi d’ansia: una manifestazione di sofferenza sempre più diffusa a tutte le età
Per comprendere cosa siano i disturbi di ansia è necessario prima definire cosa sia l’ansia, se si tratti di un handicap o di una risorsa, e quale sia il confine tra un meccanismo fisiologico di risposta a determinati stimoli e la patologia.
L’ansia è un’emozione di base che comporta uno stato di attivazione dell’organismo che si verifica quando una situazione viene percepita soggettivamente come pericolosa.
Nella specie umana l’ansia si traduce in una tendenza immediata all’esplorazione dell’ambiente, nella ricerca di spiegazioni, rassicurazioni e vie di fuga, nonché in una serie di fenomeni neurovegetativi che non sono i “sintomi”, nel senso di segnali, come l’aumento della frequenza del respiro, del battito cardiaco (tachicardia), della sudorazione, sensazione di vertigine, ecc. Tali fenomeni dipendono dal fatto che, ipotizzando di trovarsi in una situazione di reale pericolo, l’organismo in ansia ha bisogno di avere a propria disposizione la massima energia muscolare per poter scappare o attaccare nel modo più efficace possibile, scongiurando il pericolo e garantendo la sopravvivenza all’individuo.
L’ansia, quindi, non è solo un limite o un disturbo, ma costituisce una importante risorsa, perché è una condizione fisiologica, efficace in molti momenti della vita per proteggerci dai rischi, mantenere lo stato di allerta e migliorare le prestazioni.
Quando l’ansia diventa eccessiva, ingiustificata o sproporzionata rispetto alle situazioni, però, siamo di fronte ad un disturbo d’ansia, che può complicare notevolmente la vita di una persona e renderla incapace di affrontare anche le più comuni situazioni.