Gli attacchi di panico (detti anche crisi d’ansia) sono episodi di improvvisa ed intensa paura o di rapida escalation di ansia.
I sintomi si manifestano sia a livello fisico che mentale e si tratta per lo più di palpitazioni, sudorazione improvvisa, tremore, sensazione di soffocamento, dolore al petto, nausea, vertigini, paura di morire o di impazzire, brividi o vampate di calore.
Chi ha provato gli attacchi di panico li descrive come un’esperienza terribile, spesso improvvisa ed inaspettata, almeno la prima volta. È ovvio che la paura di un nuovo attacco diventa immediatamente forte e dominante.
Il singolo episodio, il più delle volte è sufficiente a generare un vero e proprio disturbo di panico, più per “paura della paura” che altro. La persona si trova rapidamente invischiata in un tremendo circolo vizioso che spesso si porta dietro la cosiddetta agorafobia, ovvero l’ansia relativa all’essere in luoghi o situazioni dai quali sarebbe difficile o imbarazzante allontanarsi, o nei quali potrebbe non essere disponibile un aiuto, nel caso di un attacco di panico inaspettato.
L’evitamento di tutte le situazioni potenzialmente ansiogene diviene la modalità prevalente e la persona diventa schiava dei suoi attacchi di panico, costringendo spesso familiari e amici a comportarsi di conseguenza. La persona non vuole più essere lasciata sola, desidera essere sempre accompagnata, con l’inevitabile senso di frustrazione che deriva dal fatto di essere “grande e grossa” ma dipendente dagli altri, fattore che può condurre ad una depressione secondaria.